Il programma Hiv-Education, ha inizio nel 2013, nel corso di questi anni, si è posto l’obiettivo di rompere il silenzio sull’HIV per favorire il diffondersi, nel territorio di Roma e non solo, di una cultura della prevenzione, della cura di sé e dell’altro e di contrasto allo stigma.
Il programma ha sviluppato un suo approccio multilivello, integrando attività territoriali, volte a incontrare le persone ed offrire strumenti di consapevolezza, e comunicazione sociale; si è investito molto sulla creazione di reti, sia per ampliare le opportunità di incontro con le persone, che per migliorare la nostra capacità di orientare ai servizi e ricevere feedback utili a dare risposte sempre più adeguate ai bisogni.
Questo approccio ci ha consentito di raggiungere, volta a volta, gli obiettivi specifici che ci eravamo posti, aumentando il numero e la tipologia di destinatari raggiunti.
Abbiamo sparso, per la Città di Roma e poi, anche, in altri centri del Lazio, i semi di un discorso aperto sull’HIV.
OBIETTIVI
HaIVoglia si pone tre obiettivi specifici, che sono in continuità con il percorso fatto e, al tempo stesso, ne rappresentano un ulteriore sviluppo:
DATI
I dati epidemiologici sull’HIV sono stabili: il primo veicolo di trasmissione del virus sono I rapporti sessuali non protetti (84,3% - eterosessuali, 45,8%; MSM 38,5%).; L’incidenza più alta è tra le persone di 25-29 anni (15,9 nuovi casi ogni 100.000 residenti); resta invariata la quota delle persone con una nuova diagnosi di infezione da HIV in fase clinica avanzata.
L’informazione corretta ed il contrasto allo stigma, come ostacolo reale a politiche di prevenzione, restano, quindi, azioni indispensabili per raggiungere gli obiettivi fissati in sede ONU per il 2030, rispetto ai quali le azioni poste in essere a livello nazionale e pubblico sono ancora insufficienti.
La scelta di focalizzare, mantenendo gli interventi in essere, il target dei giovani in situazione di disagio, deriva dalla constatazione, consolidata in campo accademico, che la tutela della propria e altrui salute, l’aderenza alle terapie, sono comportamenti influenzati da fattori economico – sociali.
C. Shilling evidenzia come “…le disuguaglianze di salute si qualificano come la sedimentazione nei nostri corpi delle differenze che separano le traiettorie biografiche degli individui, in ragione della loro (mutevole) collocazione sociale”.
Wilkinson riconosce che la disuguaglianza ha effetti negativi sulla durata e qualità di vita degli individui svantaggiati, attraverso dinamiche psicologiche indotte dallo stress prolungato (senso di inadeguatezza, ansia, depressione, perdita di autostima, messa in discussione del self sociale ecc.), che oltre a essere causa di un indebolimento della risposta immunitaria, comporta un abbassamento nei livelli di prevenzione e cura, spesso, per la difficoltà d’accesso ai servizi sanitari pubblici.
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